giovedì 28 novembre 2013

Il Sommo

Cliccate sulla copertina per visionare introduzione e i capitoli precedenti de Le Ali dei due Mondi


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IL SOMMO






Mi ritrovai con indosso la mia tunica blu al centro del bianco anfiteatro: intorno ad esso una nebbiolina che non lasciava indovinare un paesaggio o un cielo; le gradinate gremite dalle tuniche avorio degli Anziani dai capelli canuti del colore delle loro ali: davanti a me il Sommo Anziano nella sua veste argentata.
Volevo parlare ma non potevo, non uscivano suoni dalla mia bocca, portavo la mani alle labbra, mi agitavo: volevo dirgli di lei, dov’era ora? Stava morendo! Non mi importava nulla di me, solo di lei.
Capii che loro avevano sempre monitorato tutto, forse ora ero lì per essere giudicato: ero pronto a morire per quanto avevo infranto, ma lei doveva vivere!!!
“Lei non è in pericolo di vita.” Il Sommo mi parlava, leggendomi i pensieri.
“Con il Rito della Vita e del Sangue hai perso la capacità di guarire e ti sei reso vulnerabile ma le hai trasmesso quella parte di te che ora le sta servendo da antidoto.”
“Sapevamo, ma non abbiamo fermato il Rito e il tuo fare: le azioni di un cuore puro sono al di sopra delle leggi di questo e di qualsiasi Mondo.”
“Hai dimostrato sacrificio, ti sei donato, hai rinunciato. Hai dato senza chiedere in cambio. L’hai scelta come compagna. Non avevamo potere di intervenire su tutto questo ma ci sono delle conseguenze.”
“L’essere stato assegnato a lei è stato un fattore energetico fuori dagli abbinamenti ordinari: alla sua comparsa in Primordia il grande Lupo Bianco delle Querce Sempreverdi ha ululato e la Pantera Nera ha emesso il suo ruggito nelle Terre dei Grandi Laghi. Il vostro legame è stato chiamato dagli Elementi e noi abbiamo semplicemente fatto il volere di Primordia: siete destinati a grandi cose, ma c’è il libero arbitrio.”
“Tu ora hai capito come si può eliminare la Bestia, vero?”
Guardavo il Sommo, ascoltando le sue parole che in parte erano pronunciate e in parte sembravano provenire dalla mia testa:  annuii muovendo il capo ed insieme il cappuccio sopra indossato.
“La Bestia può esaurirsi con la morte di uno dei due: in questo caso ritornerebbe ad uno stato di normalità; ma c’è un’altra strada e non è necessario un simile sacrificio. Questa strada deve essere condotta nel mondo reale, nella Legge del libero arbitrio. Tu non potrai cercarla. Se lei ti troverà e acconsentirà, dovrete recarvi all’antico Tempio dei Druidi ed eseguire il Rito della Fusione, ma tu non potrai dirle in cosa consiste, una volta sul posto dovrà capire da sola.”
“Tu sai cosa accadrà se lei non ti trova vero?”
Annuii ancora.
“Questo non lo deve sapere. Le potrai solo dire queste parole:...” e il Sommo mi disse quali parole potevo comunicarle e mi ritrovai vicino a lei, stesa come l’avevo lasciata, come non fosse passato un istante.
La chiamai e le parlai, tenendole una mano. Ora sembrava capirmi: “Il mio nome sarà il tuo nome. Cercami nel tuo Mondo. Il mio sangue nel tuo può guidarti. Potranno passare mesi, qui passeranno solo secondi.”
Questo le dissi, questo solo potevo dirle.
Svanì sotto i miei occhi.
Mi ritrovai ancora sul pianeta Terra.
Lei era lontana…  e cominciai a soffocare.

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