sabato 9 luglio 2011

Una normale straordinarietà

Pensavo, in questi giorni, al valore della normalità e dell'equilibrio.

Lasciamo stare ora che si può disquisire di cosa è normale e cosa non lo sia: quello dipende dallo stadio della vita che si sta vivendo, dalla cultura che ti ospita, dalla tua apertura mentale che ti permette di allontanarti proprio da quella cultura. Probabilmente quello che oggi ritengo normalità farebbe rizzare i capelli a molte persone. Lasciate stare questo, perché non è su questo che voglio soffermarmi.

Il tempo mi ha insegnato che le cose semplici non lo sono affatto. Quanta normale straordinarietà è contenuta nell'intonazione preoccupata di una madre per le sorti del proprio figlio? Quanto amore contengono quelle sfumature di modulazione di voce? Quanto un figlio può comprendere la bellezza di tutto questo senza pensare quanto sia rompiscatole il proprio genitore?

Se sei in grado di apprezzare l'eccezionale bellezza di alcune semplici cose, allora comprenderai che non è negli estremi che potrai mai trovare altrettanta bellezza.

Il tempo mi ha insegnato che la più grande trasgressione risiede nell'equilibrio che non porta all'eccesso. Quanto è più difficile e impegnativo avere il controllo della propria esistenza piuttosto che lasciarsi andare agli estremi?
L'equilibrio è la conquista cui ogni uomo dovrebbe tendere: probabilmente è uno dei segreti più fondamentali. Ti regala la giusta velocità per assaporare la vita e quelle semplici ma al tempo stesso eccezionali normalità a cui facevo riferimento.
Cos'è l'eccesso se non il bruciare la propria esistenza? Se non una morte ad alta velocità mascherata da intensa vita...
Quando hai corso in macchina a 200 km/h puoi dire di aver toccato molti luoghi: io direi però che non puoi dire di averne visitato nessuno, non ne hai assaporato lo spirito, non hai colto quello che ti potevano regalare. E' davvero importante toccare mille mondi? Io credo che nel conoscerne intensamente uno finisci per scoprire che li conteneva tutti.
Cosa sono le persone che incontri mentre sfrecci come una meteora fuori controllo se non strisciate di luce che ti scorrono ai fianchi? Quali valori gli attribuisci?
E tu perché corri? Quale benzina alimenta il tuo motore? Forse il dolore, forse una cultura che porta ad associare alla parola "normalità" la parola "noia". Quel che è certo è che nella strada dello squilibrio finisci inconsapevolmente per investire molte persone, soprattutto quelle che ti amano, e neghi a te stesso la bellezza e la comprensione di questo sentimento.

L'eccesso ti porta a vivere stati di grande positività e benessere: è una droga regalata da quell'adrenalina che ti fa dimenticare tante brutte cose e crea dipendenza. Ma c'è il rovescio della medaglia: a tanto benessere seguirà altrettanto malessere; a tanto riso altrettanto pianto. A tanto bene altrettanto male.

Ho imparato a non farmi ingannare da chi ride molto, perché nasconde tanto dolore. Ho imparato a diffidare di tanto altruismo, perché cela tanto egoismo. Ho imparato che chi si spende nell'eccesso di bene dovrà pagare il rovescio della medaglia nell'impulso di fare male.

La vita segue la legge dell'equilibrio: ad ogni azione in un senso ne consegue quella nel senso opposto. E' come quando ti allontani dallo specchio: c'è un te che va in una direzione ed uno che va nell'altra, ma entrambi sei tu, anche se spesso non ammetti a te stesso di essere anche l'altro.

Lo specchio è una metafora che può farci comprendere bene molte cose.
Fermarsi davanti a guardarcisi significa familiarizzare con la propria dualità: un risultato tanto difficile quanto essenziale che non appartiene a chi fa della corsa estrema la propria condizione. Uno dei motivi per cui si corre è proprio per non affrontare la sofferenza di stazionarcisi davanti. Invece quel metro quadro innanzi a quella superficie rappresenta uno spazio di grande importanza per conoscere sé stesso e di riflesso tutto il resto.
Ma per guardare davvero la vita nella sua interezza il segreto è avvicinarcisi a tal punto da essere lo specchio stesso: solo così la vita si rifletterà in te.



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