venerdì 2 luglio 2010

No Bavaglio: qui Roma; qui Palermo; qui Milano

1° Luglio 2010, Giovedì. Qui Roma:
Piazza Navona gremita, eterogenea di colori, ricca di fantasia. Era importante esserci anche al di là delle parole, dare un segnale. E' la manifestazione madre indetta dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e condotta dalla "ribelle" del tg1 Tiziana Ferrario.
Sono presenti (dimostrazione dell'incoerenza e dello sbando di questo paese: leggere le parole che seguono con verve ironica) le bandiere del partito professionista nella lotta al conflitto d'interessi, che si è sempre schierato contro ogni forma di legge bavaglio, vera spina nel fianco di questo governo: il PD. E' presente la sola Rosy Bindi, almeno fino a quando non è acclarato il successo della serata, allora viene raggiunta da tutti gli altri, Bersani in testa, per un'operazione immagine e simpatia. Non presteranno mai attenzione alle parole sul palco. Non verranno fischiati, contestati (tranne un caso isolato), presi a pomodori.

Si apre con l'inno di Mameli e si alzano le agende rosse al cielo, sventolano le bandiere viola, rosse, di Sinistra e Libertà, dell'Italia dei Valori che ha allestito uno stand per il referendum (unica a proporlo) con tema: NO al nucleare; NO all'acqua privatizzata; NO al legittimo impedimento... Poi una copia della Costituzione per tutti. Di stand ce ne sono: c'è quello del film le dame e il cavaliere; delle agende rosse che distribuisce agende; lo stand di emergency. Ci sono anche tanti cartelli con slogan "fai da te".



La sorpresa della serata è Saviano, che compare con il clamore dei presenti circondato da seriose guardie del corpo. Se ne ammirano oltre alle parole, il coraggio di esporsi. Ci spiega che impedire questa legge è anche un servizio all'Europa tutta, e poi: "mi hanno ferito le parole di Dell'Utri che per l'ennesima volta definivano Mangano un'eroe". I nostri eroi sono diversi...Alcuni dal palco si illudono sperando in un'azione decisiva da parte di Napolitano (santa ingenuità!). Spiccano però in positivo gli interventi di Ottavia Piccolo, che ha recitato una riduzione teatrale delle memorie di Anna Politkovskaja e Stefano Rodotà. Ma bravi tutti.
Tra le persone si aggirava anche la D'Addario. Lei sì, viene additata e allontanata: brutto momento per la democrazia, ma un favore alla sua persona e credibilità, vista l'intenzione di cogliere l'occasione per proporre il suo libro. C'era il bravissimo Zoro, dal web alla Dandini con merito: "ho fatto foto con magliette peggiori... anzi..."
C'era soprattutto Fassino, che battibecca con gli esponenti delle agende rosse e scappa quando gli viene ricordata la confessione pubblica di Violante, chissà perché:




Qui Palermo:

La città si sveglia imbavagliata. Nella notte le statue hanno una stoffa viola sulla bocca e depliants informativi nei pressi.
E' in programma un sit-in presso una strada in cui non viene però interrotta la circolazione dei veicoli. Discreto il numero dei partecipanti.
Tra gli altri si aggira Tony Troja, cantante e opinionista politico molto apprezzato noto nel mondo web e dell'area viola.
Prima saluta i fan:



Poi scorge bandiere di Sinistra e Libertà e la cosa non gli piace. Sulla sua pagina facebook scriverà: "non ce la fanno proprio a non mostrare la loro vera natura... però, poi, non si lamentino se gli dicono "comunisti" ". Sinistra e Libertà aveva organizzato il sit-in con il Popolo Viola di Palermo. Per Tony il Popolo Viola, apartitico, non si deve confondere con bandiere politiche.

Qui Milano:
Piero Ricca a condurre sul palco. Personalità e presenza anche nella città milanese.
Qui, a mio giudizio e non me ne vogliano Saviano e company, il miglior discorso della giornata. A tenerlo è Peter Gomez, giornalista del Fatto Quotidiano.



Tre città: nord, centro e sud, per una manifestazione che ha coinvolto tutta l'Italia. Temi che interessano, o dovrebbero interessare, la vita di ognuno di noi.



P.S: Un ringraziamento ad Alessandra per la corrispondenza da Palermo.

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