sabato 27 febbraio 2010

Piazza del Popolo Viola

Quindici anni fa sarebbe stato il movimento culturale che in breve avrebbe sconquassato le coscienze, fatto saltare ogni tappo, inciso profondamente fino a determinare l'indirizzo del presente e del futuro italiano. Oggi è l'imponente reazione di resistenza che assomiglia di più all'ultimo sussulto di un malato in fase terminale, privo oramai delle forze necessarie per reagire dopo aver assunto la giusta pillola viola. Ma, seppur lentamente, il movimento che racchiude in sé tutte le forze di opposizione esistenti, può ancora assurgere al compito per cui spontaneamente è stato concepito: "Sono rimasto colpito dal pathos, dall'insistenza della cura della democrazia, della Costituzione, del legame sociale. E' questa la vera novità. Sono uomini e donne pronti a mettersi in cammino" queste le parole del sociologo francese Alain Touraine al Popolo Viola, in bella vista per l'occasione sullo sfondo del palco. Il paziente lo stiamo perdendo ma può essere ancora salvato...
E' la seconda uscita dei "viola" e Piazza del Popolo in Roma è la versione mignon della grande "prima" di Piazza San Giovanni (200.000 persone, per Berlusconi una manciata di fomentatori d'odio, per la questura quattro amici al bar, per Minzolini non pervenuti). Ma la manifestazione è stata concepita in modo diverso, in tempi brevi, niente corteo, e la piazza (per altro vastissima) più di quello non contiene.
Nessun aiuto dai partiti, emarginati in tutto anche grazie all'autofinanziamento: "vi ringraziamo della partecipazione, tutti sono graditi, ma per favore, allontanate le bandiere (di partito n.d.s.) dal palco, qui davanti deve essere tutto viola!".
La completa indipendenza, la distanza da ogni formazione politica caratterizza, ancor più marcatamente della prima volta, questa giornata. In molti interventi, che hanno sottolineato la drammaticità dello stato attuale di regime "o in qualunque altro modo lo vogliate chiamare", non è mancata una dura critica all'opposizione, colpevole di essere stata complice di quanto avvenuto e avverrà. I vertici PD (presenti saggiamente in pochi esemplari) in alcuni momenti devono aver provato un grande senso di vergogna, sempre siano in grado di provarne.
Tanti interventi: i più incisivi e applauditi quelli di Saviano, Paolo Flores D'Arcais, i lavoratori di Termini Imerese, Giacchino Genchi e Marco Travaglio (in video registrato) : "come dice Giorgio Bocca l'unica bella notizia di questi ultimi anni è il popolo viola. Avete aggregato i partiti di opposizione in soli due mesi, anche il PD. Ma controllateli! Verificatene la coerenza e se non rispondono alle aspettative, semplicemente ditegli: non vi votiamo! Dovete, dobbiamo essere chiarissimi: chiunque voti una legge ad personam non avrà mai più il nostro voto!" (applausi, tripudio, ovazione). Travaglio indubbiamente il beniamino, uno dei punti di riferimento viola.
Mario Monicelli s'impossessa del palco facendosi largo tra la folla "permesso...", "prego" gli rispondo. Ma l'intervento più emotivo è quello di un Gianni Minà visibilmente toccato dalle vicende ed esperienze personali: "...vi sarete chiesti dove ero finito, non ci sono da dodici anni, sono all'estero ora...". Ci racconta in una commistione di grande amarezza e tristezza: "...mi ero candidato sedici anni fa, purtroppo con la sinistra, in Sicilia... perché avevo da poco fatto un libro che metteva in guarda dai pericoli mediatici e volevo essere in campo per divulgare. Il libro fu rifiutato. Dalla sinistra mi consigliarono che non era opportuno divulgare, che si sarebbe fatto il gioco di Berlusconi... Mettere all'erta il popolo fare il gioco di Berlusconi?? Poi non vinsi le elezioni per un pugno di voti, fortunatamente tornai al mio lavoro, ma fui poi in seguito allontanato... Già sedici anni fa non si poteva parlare di certe cose!". Le sue parole non hanno bisogno di commenti.
Canti, balli e salti. Ai cori "Resitenza-Resistenza" "Fuori la mafia dallo stato!" si sono intonate le note di "leggittimo-legittimo un cazzo!" e alcuni mini carri allegorici circolavano tra la folla. Un pupazzo di Berlusconi con una telecamera lecca-lecca alle spalle recitava: "un piccolo uomo, un grande corruttore".
Le televisioni, bisogna riconoscerlo, questa volta hanno mandato in onda qualcosa, o almeno non hanno ignorato completamente l'evento nei tg serali, salvo non informare preventivamente della cosa e non entrare nel merito di interventi troppo scomodi.




Guardateci, vestiti di viola contro ogni convenzione, contro ogni sciocca scaramanzia, manifestare per la giustizia e la democrazia. Guardateci combattere pacificamente e determinati il cancro che ha colpito questo paese, che ha preso i centri di potere ed infine il controllo delle menti.
Guardatemi, perché io, non i partiti che vi hanno rubato gli ideali, sono la vostra ultima speranza... Vergognatevi dell'apatia che vi incolla alle sedie e vi fa cianciare uno sterile lamento... Difendetemi, perché se prendono me avranno preso tutto...


P.S.:




Un ringraziamento agli "amici" de "Lo Specchio" per il bellissimo video... ;-)

2 commenti:

  1. Ciao Stefano!
    ti ringraziamo per i complimenti!
    Abbiamo visitato il tuo blog.. ci è
    piaciuto davvero tanto!
    Non ti preoccupare minimamente per il video,
    anzi ci fa enormemente piacere!
    Stiamo preparando la nuova versione del blog,
    non appena sarà pronto ti faremo sapere in modo
    da poterci scambiare i banner! ;)
    a presto!

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  2. A presto ragazzi de Lo Specchio! ;-)

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